Manifesto



La buona informazione è un collante nelle società aperte al cambiamento, capaci di evolvere e di migliorare. Di contro, la cattiva informazione agisce come un acido sulle relazioni sociali, corrode la fiducia, diffonde sospetti e rancore, creando il clima di coltura ideale per le involuzioni autoritarie. Mano a mano che la buona informazione arretra e quella cattiva conquista il terreno, i danni penetrano a fondo, si fanno duraturi e difficili da rimediare. Riguardano le libertà, i diritti, le condizioni economiche, le relazioni tra le persone, la qualità e la gioia della vita. Direttamente o indirettamente, quei danni ci riguardano.

Il percorso fatto sin qui ci consente oggi di proporre un metodo che poggia su un insieme di condizioni e valori che sono altrettanti impegni che vogliamo condividere con coloro che vorranno accompagnarci nella prosecuzione del viaggio.


  Beni comuni digitali

Abbiamo nei confronti dei dati la stessa cura che si usa nel coltivare le piante di un giardino prezioso perché cresca nella varietà e sempre più persone possano goderne.

​  Comunità

Mettiamo a disposizione quanto abbiamo fatto sinora per arricchirlo e trasformarlo grazie al contributo economico, alle idee e al coinvolgimento degli altri, per trovare modi nuovi, altre direzioni, più efficaci e divertenti.

​  Affidabilità

Un’informazione è buona quando è affidabile ed è affidabile quando è anche verificabile. Al cuore del nostro processo di produzione vi sono i dati. Che vengono raccolti, lavorati e interpretati per produrre informazioni, inchieste e analisi. Gli stessi dati vengono pubblicati perché altri possano verificarli, riutilizzarli e produrre altre informazioni e interpretazioni.

​  Indipendenza

Non ci sono quote, né proprietari, non ci sono interessi economici o politici da tutelare. Dal punto di vista economico, la nostra sostenibilità si basa sulle donazioni che riceviamo dalle persone, per riuscire a realizzare e portare avanti i progetti in cui crediamo.

​  Sostenibilità

Lo scopo non è realizzare utili da distribuire ma pareggiare il conto di entrate e spese per far crescere i progetti, la loro capacità di produrre risultati nell’interesse collettivo, e mantenerli nel tempo con il sostegno delle persone.

​  Pubblicità

Non amiamo la pubblicità in genere ma soprattutto vogliamo evitare i condizionamenti da parte degli inserzionisti e proteggere i dati degli utenti. Non riceverete consigli per acquisti dai nostri canali.

​  Gratuità

Ci sono fin troppe barriere che impediscono l’accesso all’educazione, alla cultura e all’informazione. Non ne aggiungeremo delle altre. Chi contribuisce alla missione di Openpolis lo fa perché anche altri possano fruire liberamente dei dati, delle informazioni e delle cose utili che potremo realizzare.

​  Trasparenza

È una condotta che pretendiamo venga seguita da parte di chi ha potere e responsabilità come garanzia contro gli abusi, e dunque la pratichiamo noi stessi andando ben oltre gli obblighi di legge. Chiunque può trovare facilmente quali siano le risorse su cui possiamo contare e come le utilizziamo.

​  Cultura

I dati sono la materia prima al centro di un gigantesco processo di concentrazione di potere e ricchezza da parte delle multinazionali tecnologiche e dei governi. Risorse sottratte alle persone e alle comunità e che noi vogliamo trattare e gestire invece come beni comuni, in grado di generare valore per la collettività. Un processo di riappropriazione e restituzione che vogliamo costruire insieme, partendo dalla consapevolezza dell’importanza che i dati ricoprono nella nostra vita.

​  Media

Openpolis è una fonte di informazione autorevole e riconosciuta, utilizzata dalle istituzioni e dagli organi di informazione con i quali abbiamo rapporti di collaborazione senza alcuna competizione, perché è importante che la buona informazione viaggi il più possibile per scacciare quella cattiva.